Slam Poetry@zei

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serate di poesia...

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Def SlamPoetry(x): “Lo slam è una maschera nuda (o una ’scimia’ che si chiama Tombo). Durante la gara, grazie alla gara, si riconosce che la poesia (come ogni attività artistica) è un territorio conflittuale: è dal combattimento che può nascere qualcosa di nuovo, dal riconoscimento della nostra differenza affidato alla comunità, in cui – durante uno slam - si trasforma quel plantigrado ottuso e letargico che normalmente chiamiamo pubblico. Solo dal dialogo può nascere una lingua che ancora non c’è. Una poesia non vale l’altra, una poetica nasce proprio dall’istituzione di una differenza. Da questo punto di vista ogni poetica è un guanto di sfida: alle altre poetiche, al passato e al futuro. È per questo che lo Slam ha bisogno di ‘movimento’. Sia nel senso che ha bisogno di essere diffusamente praticato da una comunità, il più vasta possibile, che condivida non le poetiche, ché quelle più saranno diverse, più fertile sarà lo Slam, ma una serie di ‘valori’ comuni, di regole che ne fanno una cosa molto particolare e unica, che lo distinguano da una qualsiasi estemporanea di poesia, o da un certamen postmoderno con in giuria questo o quell’ermellino da guardia del feudo del mainstream, come quella che stabilisce che a giudicare sia una giuria estratta a sorte tra il pubblico.” [Introduzione a "Guida liquida al Poetry Slam", di Dome Bulfaro - Agenzia X Ed., 2016]

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